domenica 18 ottobre 2020

L'astronomia è in pericolo

L'astronomia esiste da secoli, è una scienza alla portata di tutti, basta infatti pensare a come nel passato il cielo stellato (che cambia con lo scorrere delle stagioni), era un punto di riferimento per chi coltivava le terre, al sorgere o tramontare di alcune stelle o costellazioni, coincidevano periodi di semina o di raccolta. Oppure a quando i navigatori utilizzavano le stelle per orientarsi in mare... Oggi giorno invece l'astronomia è una grande scienza il cui studio è in continua evoluzione, per mezzo di potenti telescopi terrestri e spaziali, e di radiotelescopi per la ricerca... Ma non è tutto, oggi sappiamo che anche un semplice binocolo è sufficiente per "volare" fra le stelle alla ricerca dei principali oggetti da osservare come la grande nebulosa di Orione, la galassia di Andromeda e così via...


Ma oggi l'astronomia è costantemente sotto attacco, non solo dall'inquinamento luminoso prodotto dall'illuminazione artificiale notturna, dove perlomeno in Italia esistono leggi regionali (più o meno rispettate), per il suo contenimento... Ma a partire dal 2019 esiste anche una nuova e forse più pericolosa minaccia, quella dei satelliti artificiali... Nascono infatti progetti come "starlink" che promettono una maggior diffusione di internet anche in aree remote del globo, ma al prezzo di "incrinare" per sempre la visione del cielo notturno, non solo in termini di visione ad occhio nudo, ma soprattutto rischiano di compromettere l'astrofotografia a lunga posa e le osservazioni radioastronomiche!

Nella foto qui sotto sono visibili alcune "tracce" lasciate dal passaggio di satelliti artificiali, l'immagine è stata ottenuta con una semplice fotocamera reflex ed un obiettivo da 300 millimetri di focale, con un tempo di esposizione di 1 minuto.



Se si considera che in astrofotografia il passaggio di satelliti artificiali durante l'esposizione è un evento tutt'altro che raro, e che al giorno d'oggi esistono circa 3000 satelliti attivi in orbita attorno alla Terra, pensiamo a cosa potrebbe accadere con decine di migliaia di satelliti in cielo! L'astrofotografia sarebbe praticamente impossibile, e l'osservazione con i grandi telescopi e radiotelescopi gravemente compromessa.

In questo momento società come SpaceX responsabile del lancio dei satelliti "starlink" stanno cercando collaborazione con gli astronomi per ridurre la luminosità dei satelliti, ma purtroppo verniciare di scuro le superfici riflettenti e dotare i satelliti di schermi paraluce, non è bastato, e mentre ad occhio nudo la loro visibilità è stata diminuita, in astrofotografia e nelle osservazioni radioastronomiche questi piccoli satelliti sono ancora "luminosissimi".

C'è da augurarsi che al più presto l'allarme lanciato dagli scienziati sia ascoltato dai governi, e che siano attuati provvedimenti come ad esempio ridurre il numero di satelliti lanciati, e limitare l'altitudine di questi satelliti ad un massimo di 600 km dalla superficie, in modo che essi entrino nel cono d'ombra della Terra entro poche ore dal tramonto del sole, diventando così invisibili.

In caso contrario i satelliti lanciati ad altezze superiori ad esempio 1200-1500 km dalla superficie, restano visibili per quasi tutta la notte anche nelle stagioni in cui le notti sono più lunghe e l'ombra della terra più estesa!

Inoltre non bisogna dimenticare la radioastronomia, i satelliti rischiano di interferire con le frequenze di "ascolto" dei grandi radiotelescopi vanificando qualunque tipo di osservazione in una branca dell'astronomia di fondamentale importanza per la ricerca!

link utili: Gli astronomi e la sindrome dello struzzo


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